Come ogni anno, il mese di giugno
coincide con la pubblicazione dei primi
dati trimestrali 2019 da parte dell’Osservatorio del mercato immobiliare
dell’Agenzia delle Entrate, che ha così “certificato” l’evoluzione dei
primi tre mesi di un anno che dovrebbe garantire al mercato immobiliare una
nuova spinta espansiva.
Effettivamente, almeno a giudicare i dati di sintesi del report, quel che emerge è la prosecuzione della tendenza espansiva dei volumi di compravendite del settore residenziale, oramai in atto dal 2014, per quanto con un tasso tendenziale (+ 8,8%) che è un po’ inferiore a quello del trimestre precedente (+ 9,3%).
Rallentamenti generali a parte, e
disaggregando il dato complessivo per aree territoriali, ancora una volta
il Nord
Est e il Centro si confermano le
due macrozone con il più alto tasso di crescita delle compravendite, pari
rispettivamente all’11,8% e al 10,7%, anch’esse in lieve rallentamento rispetto
alla rilevazione precedente.
Particolarmente positivo è anche
il tasso di sviluppo registrato nel Nord
Ovest (+ 9,6%) dove si registra più di una transazione su tre nell’intero
mercato nazionale, mentre prosegue più lenta l’espansione al Sud (+ 4,8%) e soprattutto nelle Isole (+ 3,3%).
Poche, infine, le differenze in
termini di capoluogo / non capoluogo, con progressioni rispettivamente pari a
+8,7% e + 8,9%. Solamente nel Sud si
registra un differenziale più consistente, con un – 0,4% per i comuni capoluogo,
contro un segno positivo per quelli non capoluogo.
Ragionando in termini di Paese,
poche eterogeneità sembrano essere presenti nello sviluppo delle compravendite per classi dimensionali,
considerato che il +8,8% complessivamente riscontrato sul territorio del
BelPaese cela due estremi non distanti, come il + 8,6% per le abitazioni tra i
50 e gli 85 metri quasi, e il + 9,3% per le abitazioni fino a 50 metri quadri,
che hanno dunque potuto compiere un’accelerazione record rispetto alle altre
fasce dimensionali. Si tenga comunque conto che le case di superficie inferiore
ai 50 metri quadri rappresentano ancora oggi quelle meno presenti sul
territorio italiano, con una quota di mercato del 9,3% (quelle più diffuse, per
completezza del dato, sono quelle nella fascia tra i 50 e gli 85 metri quadri,
in grado di assorbire quasi un terzo del mercato).
Il dato nazionale nasconde
tuttavia qualche statistica che merita un cenno di approfondimento. In
particolar modo, proprio nelle classi dimensionali fino a 50 metri quadri si
registra l’unico segno negativo tendenziale (nel Sud, – 5,6%), così come la
progressione più dinamica (+ 16,2% nel Nord Est). Molte differenze sembrano
altresì sussistere nella classe tra i 50 e gli 85 metri quadri: qui il Sud e le
Isole hanno sostanzialmente confermato i dati precedenti (rispettivamente +
0,0% e + 0,3%), mentre Nord Ovest, Nord Est e Centro sono cresciute in doppia
cifra.
Per quanto infine concerne il
lato mutui, emerge come il
finanziamento ipotecario continui a finanziare la maggior parte degli acquisti
(78,1%), coprendo il 74,1% del valore dell’immobile. Il tasso fisso è
ampiamente quello privilegiato, in virtù delle attuali favorevoli condizioni di
mercato.
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