Chi compra casa è soggetto al pagamento di imposte la cui entità varia a seconda che si opti per l’acquisto da privato o da costruttore, prima o dopo i cinque anni dalla fine dei lavori, e che si tratti della prima o della seconda casa di proprietà.
Ma a quanto ammontano le tasse da pagare? E qual è la posizione del venditore? Chi vende casa è esentato dal pagamento delle imposte o ci sono delle voci di costo da tenere in considerazione nel compimento di questa operazione?
Cominciamo con uno sguardo dal punto di vista del compratore. Nel caso di acquisto della prima casa di proprietà, costui sarà tenuto a versare un’imposta di registro pari al 2% del valore dell’immobile, e un’imposta catastale e ipotecaria in misura fissa pari a 50 euro ciascuna. Nel caso in cui, però, l’immobile sia di lusso, allora l’imposta di registro sale al 9%.
Fin qui, il caso in cui il venditore sia un privato. Se invece a vendere casa è un’impresa costruttrice o di ristrutturazioni, e si acquista la casa entro cinque anni dalla fine dei lavori, allora l’imposta di acquisto sulla prima casa è al 4% e le imposte di registro, catastali e ipotecarie sono fisse a 200 euro ciascuna. Nel caso in cui invece l’acquisto avvenga dopo più di cinque anni dalla fine dei lavori o la transazione non sia soggetta a IVA, allora l’imposta di registro sarà percepita nella misura del 2%, mentre le imposte ipotecarie e catastali saranno pari a 50 euro ciascuna.
Per quanto invece riguarda la seconda casa, la compravendita è esente da IVA, ma si applica l’imposta di registro al 9% e l’imposta ipotecaria e catastale a 50 euro ciascuna. Nel caso id acquisto da impresa entro cinque anni dalla fine dei lavori, l’IVA è al 10% se l’immobile non è di lusso, o al 22% se l’immobile è di lusso. In questo caso si pagano anche imposte di registro, ipotecarie e catastali in misura fissa pari a 200 euro.
Ricordiamo che la base imponibile è pari al valore catastale, eccezion fatta per l’applicazione dell’IVA, che viene calcolata sul prezzo di acquisto.
E chi vende? Si suole pensare che chi vende casa sia sempre esentato dal pagamento di imposte ma… non sempre è così: se infatti l’immobile è stato acquistato e poi rivenduto entro cinque anni dall’acquisto dell’abitazione, la compravendita è soggetta a plusvalenza.
Di contro, non si applica la plusvalenza se l’immobile è venduto dopo cinque anni dal momento dell’acquisto, è ottenuto mediante una successione ereditaria, si è ricevuto in donazione con un tempo trascorso di almeno cinque anni dal momento dell’acquisto o ancora se è stato adibito ad abitazione principale dal proprietario per oltre la metà del tempo dal momento dell’acquisto.
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